domenica 9 novembre 2008

Una boccata d'aria fresca

Gli Stati Uniti hanno da poco raggiunto un risultato storico destinato a cambiare gli equilibri del pianeta, così come è appena cambiata la mappa rosso-blu dell'america (rossi e blu sono chiamati rispettivamente gli stati repubblicani e democratici, vedi le mappe su wikipedia).

Su Barack Obama si è detto e si dirà così tanto che mi sembra anche superfluo e ingenuo pensare di poter dire qualcosa di nuovo.
Ma sento di voler raccontare due momenti, uno di carattere personale ed uno di carattere generale, per poi concludere lanciando un messaggio.

Comincio quindi con una piccola storia. Questa storia non ha niente di importante, è una storia semplice ma piena di passione. Durante il giorno del voto americano, il 4 novembre, un amico ci scrive un sms che suonava più o meno così: "Ho appena votato. Erano passati circa due anni dall'ultima volta che avevo pianto. Vai Obama!" Obama aveva già vinto? No. E allora perché questa persona si commuoveva? Il motivo è semplice, anche la sola emozione di poter votare per un uomo del genere, che si è fatto portatore di un messaggio di tale rinnovamento, gli bastava per portarlo alle lacrime. Era contento anche solo di poter sperare, per un pugno di ore, che Obama sarebbe potuto essere il prossimo presidente degli Stati Uniti. Per fortuna le sue e le speranze della maggior parte degli americani non sono rimaste solo fantasmi, ma si sono concretizzate in una forte vittoria.

L'altra cosa su cui mi vorrei soffermare è il messaggio che Obama porta con sè e che spero arrivi chiaro anche in Italia. Non mi soffermerò sul pensiero di Obama, che è già costantemente ed estensivamente analizzato ovunque, quanto sul fatto che questo singolare Senatore nero sia riuscito a vincere nella terra del capitalismo parlando di dialogo e riforme, di equità sociale e di redistribuzione della ricchezza.
In un momento in cui in Europa sembra che la Sinistra non riesca a tenere il passo della Destra, tanto che si cominciava a pensare che attualmente fosse molto difficile vincere con quel tipo di argomenti, il risultato di Obama rimescola le carte. Ci dice che se si mandano i messaggi e le idee giuste, a Sinistra si può vincere senza stravolgere le basi (in tal proposito c'è una bella intervista a D'Alema sull'Unità del 7 novembre, vedi qui).

Chiudo con un messaggio di speranza. Che la Sinistra italiana si avvicini sempre di più agli Stati Uniti, che pur se talvolta pervasi di controsensi e di eccessi (come d'altronde lo è anche l'Italia) possono ancora darci, come durante queste elezioni presidenziali, incredibili lezioni di democrazia difficilmente immaginabile ai nostri occhi italiani, ancora troppo italiani.

Intanto, grazie Obama! Con il governo italiano che non ci fa dormire sonni tranquilli, una boccata d'aria fresca era quello che ci voleva.

1 commento:

Angelo D'Amore ha detto...

LA SINISTRA MANGIA SE STESSA.

VENDOLA ATTACCA SANTORO.

A SINISTRA IL CAOS, E' TOTALE.