martedì 29 aprile 2008

Apnea

Insomma diciamocelo chiaramente. Una sconfitta pressoché totale.

Un milione di motivi, forse pure troppi; tanto che alla fine non sarà neanche chiaro cosa avrà veramente pesato di più in questo macigno elettorale.

Due vincitori, in misura diversa: Berlusconi e la Lega Nord. Facciamo tre e aggiungiamo Veltroni.

Berlusconi (mal)governerà per altri cinque anni. Avremo altre piccole leggi ad personam e continueremo nella direzione culturale pessima che avevamo già intrapreso durante l'ultimo governo Berlusconi. Il precariato diventerà il sinonimo dell'Italia in Europa, tant'è che alla fine invece di adattare noi i salari al resto dell'Europa saranno gli altri paesi che pensaranno di essere fessi e cominceranno loro ad abbassarli.

La politica generale di Berlusconi diventerà comunque più sobria e seria di quanto ci abbia abituato finora, perché lui vorrà giocarsi la futura Presidenza della Repubblica e non potrà farlo se governa male come l'ultima volta.
Il più grosso ostacolo per questo risultato è la vittoria della Lega. Costringerà il Cavaliere a tanti, troppi compromessi, e a metà legislatura si avranno problemi. L'ennesimo orrore di una legge elettorale dove al Senato conta più chi ha meno senatori di chi ne ha di più.

Veltroni, nonostante le critiche ricevute, esce vincitore come leader del Partito Democratico. Le tensioni interne sono molte, e apparentemente c'è già chi vorrebbe mandarlo in pensione. Ma ora come ora, se Veltroni si ritirasse, il neonato Pd rischierebbe una involuzione incredibile. Mia opinione è che Veltroni porterà avanti il Partito Democratico durante questi anni, e se giocherà bene le sue carte durante le varie elezioni, si assicurerà la conferma a candidato premier nelle successive elezioni.

La Sinistra Arcobaleno è scomparsa. E si è portata via il comune di Roma, sostanzialmente disertando il secondo turno in lite con il Pd, scelleratamente considerato l'unico responsabile della disfatta elettorale. Disfatta che invece andrebbe analizzata più in profondità, dato che il voto utile (assente nelle amministrative, dove assente la disfatta però non è stata) non è stato il vero elemento penalizzatore.

Alemanno invece, pur prendendo i voti dell'UDC e di Storace (centomila in totale), supera a malapena il numero di voti che Rutelli ha preso al primo turno. E' Rutelli che ha perso, non Alemanno che ha vinto. I numeri parlano chiaro: Rutelli avrebbe avuto vita pressoché facile se tutti i partiti che lo supportavano avessero continuato la campagna con convinzione. Ed a nulla sarebbero servite le pressioni dei telegiornali di Mediaset-Berlusconi sulla sicurezza nelle ultime due settimane. Rutelli quindi, e forse meritatamente, è stato l'ultima vittima della crisi della Sinistra.

Come disse un fortunato vincitore, ma io lo dico alla romana: ora sarà 'n lavora' de'a Madonna.

Avremo un primo anno di analisi e ristrutturazione della Sinistra con il primo appuntamento e tentativo elettorale per le Europee, che speriamo cancellerà l'ennesima prolificazioni di piccoli ritorni ai partiti comunisti e che invece tiri fuori un partito di sinistra democratica europea serio e affidabile anche per gli appuntamenti italiani.
Elezioni europee dove probabilmente Berlusconi pareggerà con Veltroni se non addirittura perderà. E poi sarà il via delle amministrative, che culminerà tra quattro anni con le regionali, in cui il Pd farà il pieno e Berlusconi dovrà scegliere bene a cosa puntare per il futuro per evitare una sconfitta clamorosa in favore del Pd. Pd che ancora non ha sfondato al centro, sostanzialmente per la poca fiducia in un partito nuovo, ma che sarà destinato a farlo nel corso di questi anni di governo della destra.

La mia scommessa (che poi in realtà è la mia paura scaramantica) è: ci sarà una nuova legge elettorale di stampo proporzionale (forzata dall'incombere del referendum); il governo avrà almeno un rimpasto per liti interne; e Berlusconi potrebbe anche arrivare ad un certo punto, ovvero dopo le sconfitte nelle varie amministrative, a rompere con la Lega e provare l'accordo col Pd in un governo ponte, di grande coalizione o unità nazionale, che mandi avanti la baracca fino alle prossime elezioni; otterrà così le lodi di tanti per la responsabilità nazionale e la serietà politica, mentre in cambio avrà negoziato (più o meno segretamente) con il Pd l'appoggio per la Presidenza della Repubblica (permettetemi di buttare lì che D'Alema sarà la chiave a quel punto); così Berlusconi cercherà di evitare la disfatta e la scomparsa alle prossime elezioni dove sicuramente (e lo sa anche lui) perderà, non avendo più un debole Prodi come avversario, o un debolissimo Governo Prodi da incolpare.

E finalmente la Sinistra tornerà al governo. Magari più il Centro Sinistra. Ok, diciamo il Partito Democratico. Sperando realmente che questo non sarà in cambio di Berlusconi "Presidente".

E noi saremo qui. A tenere duro. Sperando di sopravvivere all'apnea.

sabato 12 aprile 2008

Vigilia

Siamo arrivati. Domenica e lunedì si vota. Lunedì notte sarà una lunga notte.

Le armi finali di Veltroni sono state la consegna a Bruno Vespa dei disegni di legge del Partito Democratico e le dichiarazioni video di appoggio da parte di personaggi internazionali, da Gordon Brown a Zapatero.

L'arma finale di Berlusconi è stata la proposta di abolizione progressiva dei bolli di auto e motorini.

Intanto segnalo il documento pubblicato da Marco Travaglio sui "candidati nei guai con la giustizia, suddivisi per liste: condannati in via definitiva, o in primo grado, o in appello (dibattimenti e patteggiamenti); indagati; rinviati a giudizio; salvati dalla prescrizione o miracolati da leggi vergogna e dalle varie forme di immunità e di insindacabilità parlamentare (compresi i dinieghi di autorizzazione all'uso delle intercettazioni telefoniche)" (vedi il suo blog).

Continuando leggiamo:
Guida la speciale classifica delle "quote marron", o dei "diversamente onesti", il Popolo della libertà (provvisoria) con 56 elementi; l'alleata Lega Nord segue a ruota con 9. Anche l'Udc è a quota 9. Il Pd ne ha 18. Il Partito socialista e la Sinistra Arcobaleno ne contano 3 per ciascuno, seguiti da La Destra con 2 e da Aborto No Grazie con 1.
Totale: 101.
L'unica lista con la fedina penale pulita è l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro.

Il documento è scaricabile qui.

martedì 8 aprile 2008

La Semana Grande

Durante la settimana finale, in cui ci si gioca il tutto per tutto alla conquista dell'indeciso che alla fine ribalterà ogni sondaggio elettorale, può essere utile avere un minuto rivolto all'(auto)ironia.

Per evitare di prendersi troppo sul serio, ecco quindi una serie di più o meno simpatici (dipende dai gusti) filmati.
Alcuni di essi sono datati, ma pur sempre attuali.

Fantozzi impegnato nell'espressione del voto
http://it.youtube.com/watch?v=BHUNBqElgDg

Fantozzi studia l'odierna campagna elettorale
http://it.youtube.com/watch?v=HjP41JLXINs

Manifesti elettorali modificati geneticamente
http://it.youtube.com/watch?v=2JL5UiDJAdw

Albertone chiama l'onorevole
http://it.youtube.com/watch?v=z5kBcWN56VM

Votantonio
http://it.youtube.com/watch?v=54bY9OUo5tY

Totò: "Non votate per me"
http://it.youtube.com/watch?v=E1vpsaBO17Y

Verdone dalla Germania per votare
http://it.youtube.com/watch?v=ZdgxEamaxto

martedì 1 aprile 2008

Zapatero dove sei?

Ci avviciniamo sempre di più alla data delle votazioni, tutti si aspettano il colpo finale della campagna elettorale.

Berlusconi ci ha iniziato al colpo di coda, quindi è naturale aspettarsi qualcosa anche adesso.
La volta scorsa fu il caso dell'abbattimento dell'ICI. Anche se è oggettivamente difficile capire quanto realmente abbia poi pesato nel bilancio del voto, è senza dubbio un qualcosa di così tangibile per le persone, che si è portati a credere che un suo peso l'abbia avuto.

Stavolta però la partita è più complicata, il Partito Democratico ha fatto una campagna elettorale d'anticipo e Berlusconi è stato da più versanti percepito come in ritardo, all'inseguimento o addirittura confuso. Di sicuro è la prima volta che si vede esplicitamente un Berlusconi arrampicarsi sugli specchi, correggere i colpi e smentirsi continuamente al limite dell'imbarazzo dei propri alleati. E' la prima volta che le sue capacità mediatiche siano messe in secondo piano da un oppositore.
In questa campagna elettorale infatti il messaggio del Popolo della Libertà ai cittadini, a mio avviso, può essere riassunto in tre punti: il PD è il partito di Prodi, critiche al PD, nuovo patto con gli italiani. Ed esattamente in questo ordine, con la ripetizione a pappagallo del nome di Prodi in tutte le occasioni possibili. Una strategia che non mi colpisce affatto, e che non mi sembra neanche abbia fruttato molto.
Il caso della Sicilia ad esempio, in cui il Popolo della Libertà a Palermo non riempie neanche un cinema per il comizio di Fini (vedi qui), parla molto di più di tanti sondaggi.
Un cinema. Probabilmente riuscirei a riempirlo anche io con i miei parenti, amici e conoscenti.

Ma anche in questa chiara difficoltà, il PdL potrebbe comunque scagliare un colpo ben assestato per arginare la perdita di margine dal Pd. Ed il colpo ci deve essere, perché si comincia a respirare il rischio di perdere e di firmare così il più grande flop della vita di Berlusconi stesso.
Il che forse sarebbe anche un bene per la Destra, in grado di liberarsi del suo monarca e di riproporsi realmente riformista e liberale.
Ma noi sappiamo chi ci troviamo di fronte, e per questo io sono sicuro che il Cavaliere stia preparando la sua spada per l'affondo.

Ma cosa potrà essere questo colpo finale?

Sarà qualche promessa strabiliante o qualche rivelazione illuminante? O magari niente?
O magari sarà proprio l'uso della vicenda di Pizza e della Democrazia Cristiana? (vedi qui) Di sicuro quella di Amato e Pizza potrebbe essere un arma potente alla Berlusconi contro gli stalinisti, una grossa occasione per gridare al colpo di stato della Sinistra che vuole ritardare il voto. Ma è più probabile che tutta questa storia rientrerà, e se Berlusconi dovesse vincere non mi sorprenderebbe un incarico di governo a Pizza stesso.
Ma questa è troppo debole, l'arma deve essere diversa, visto che l'ennesimo attacco al Pd non avrebbe la stessa risonanza di una dichiarazione propositiva. Come ha detto Berlusconi, lo sapremo presto.

E mentre rimaniamo in attesa della mossa di Berlusconi, quale potrebbe essere l'arma di Veltroni?

Il Partito Democratico finora ha dettato legge mediatica in questa campagna elettorale, costringendo tutti ad adattarsi, cominciando con il correre da soli. E' quindi logico aspettarsi che non possano non aver pianificato una strategia finale.
Una possibilità potrebbe essere quella di presentare un pacchetto di disegni di legge per i principali punti del programma del Partito Democratico. Una cosa mai vista prima d'ora, ma già in parte annunciata, e che permetterebbe a Veltroni di giocare qualche slogan del tipo:
"Le riforme sono qui, a portata di mano, già presentate in Parlamento. Le potete vedere, leggere, toccare. Votate Pd e diventeranno realtà. E l'Italia cambierà".
Più vicino alle elezioni questo avvenisse più sarebbe difficile anche per i commentatori giudicare (in tempo e prima del voto) se le leggi fossero effettivamente risolutive, soprattutto perché non ci si aspetta la perfezione dai disegni di legge, che dovranno comunque successivamente essere discussi in Parlamento.
Ma sarebbe un colpo duro, di sicuro impatto, specialmente per il mondo industriale e produttivo che guarda con interesse ma ancora con sospetto al Partito Democratico.

Un'altra possibilità potrebbe essere il timido augurio di vittoria riportato dal Ministro del Lavoro spagnolo Caldera (vedi qui): "Caro Walter, hai l'appoggio di Zapatero e degli spagnoli, la Spagna (...) guarda con speranza all'Italia e al Partito democratico. (...) Crediamo nel progetto del Partito democratico''.
Insomma, un appoggio di grande risonanza, che però non è stato enfatizzato fino alla nausea come ci si sarebbe potuto aspettare.
Potrebbe essere per sobrietà e serietà, oppure potrebbe esserci di più.
Veltroni il mese scorso ha dichiarato esplicitamente che si augurava la vittoria di Zapatero, mentre quest'ultimo l'ha mandato a dire. Non so, magari è una esagerazione dietrologica, ma io non vedo impossibile l'eventualità che questa dichiarazione possa essere stata una occasione per sondare il tipo di reazione di Berlusconi, e che in realtà si stia preparando un intervento congiunto Veltroni-Zapatero che potrebbe lasciare il segno.
Certo sarebbe una cosa da alcuni punti di vista anche inopportuna; i paesi stranieri dovrebbero rimanere fuori dalla campagna elettorale dove, un conto è una dichiarazione o un augurio, un altro sarebbe un comizio.
Ma le timide reazioni dell'opposizione potrebbero tradire che le Destre siano veramente spaventate dalla figura di Zapatero, l'uomo di Sinistra capace di risollevare la Spagna, al punto di rinunciare anche alla critica pur di non far rimbalzare la notizia su giornali e telegiornali e trasformare la critica stessa in un boomerang.

Di sicuro il gioco si fa interessante.


Aggiornamento 11/4/08.

Berlusconi ha annunciato l'11 aprile a Matrix di voler progressivamente eliminare il bollo per le auto e i motorini.

Veltroni ha presentato i disegni di legge del Partito Democratico a Porta a Porta del 10 aprile.

Zapatero ha inviato un messaggio video di appoggio a Veltroni che è stato mostrato durante il comizio finale del Partito Democratico del 11 aprile a Piazza del Popolo a Roma. Vedi il video di Zapatero qui.