domenica 2 marzo 2008

Il voto utile, per chi?

Sentiamo spesso parlare di voto utile, ma la stranezza di questa legge elettorale non permette di capire intuitivamente cosa possa succedere alle maggioranze di Camera e Senato a seconda dei possibili risultati elettorali. La mia idea si è formata, quindi, andando a analizzare i possibili scenari e le possibili conseguenze, che almeno a me, inizialmente non erano affatto chiari né intuitivi.

E' interessante notare come in una battaglia di comunicazione la parola utile sia stata usata un po' da tutte le parti politiche.

Seguendo le mie idee politiche ho solo quattro possibilità di voto (Camera-Senato):
PD-PD, PD-SA, SA-PD, SA-SA.

Dopo lunga riflessione mi sono convinto che il voto utile per il PD è PD-PD (cosa magari ovvia, quel che non è ovvio è il resto), ma che il voto utile per SA non è SA-SA, bensì PD-SA o addirittura, in alcuni casi, PD-PD (come votare Partito Democratico in entrambe le camere sia utile per la Sinistra Arcobaleno è magari strano, ma ha un senso chiaro che spiegherò). Votare SA-SA infatti è nella maggior parte dei casi solo un voto utile per il PdL.

Sappiamo tutti che questa legge elettorale, denominata porcellum (perché fu definita una porcata dall'allora Ministro per le riforme Calderoli, che ne firmò la stesura definitiva, vedi qui) può produrre risultati strani al Senato a seconda della distribuzione dei voti sul territorio.

E' chiaro che al parlamento vince chi prende più voti, per via del premio di maggioranza (non mi è chiaro ancora perché la Valle d'Aosta non conta per l'assegnazione del suddetto premio), ma al Senato tutto è incredibilmente più complicato. Il premio di maggioranza è su base regionale, e ogni regione ha un peso diverso nel numero dei senatori.

In sostanza (la mia idea è di postare una proiezione di cosa succederebbe ora alla Camera e Senato se tutti votassero come nell'ultima tornata elettorale, ma con le nuove formazioni) votare Sinistra Arcobaleno alla Camera è senza speranza nella vittoria, e questo è chiaro a tutti. Quindi se non si può vincere, l'unico obiettivo sarebbe quello di ottenere il maggior numero di deputati. Ma a cosa mai servirebbero quei deputati se al governo ci fosse il PdL? Oppure, anche, a cosa servirebbero quei deputati se al governo ci fosse il PD da solo?

Al Senato invece, come tutti abbiamo drammaticamente osservato negli ultimi due anni, anche l'avere un senatore può potenzialmente essere determinante per la fiducia di governo. Ed è qui che il PD può secondo me lavorare con la SA, perché la ricerca della maggioranza al Senato potrebbe permettere alla SA di far parte del governo.

Ma tutto deve partire da una vittoria del PD alla camera. Altrimenti tutti i deputati e senatori di SA sarebbero comunque all'opposizione, e non avrebbero molto peso in una definizione di una nuova legge elettorale, dove probabilmente basterebbero i voti di PD e PdL per le riforme costituzionali (forse addirittura senza il dover ricorrere al referendum confermativo).

Spiegate in maniera stringata le mie ragioni sul perché il vero voto utile per entrambi PD e SA è votare PD alla Camera, vorrei dedicare alcune righe sul perché in alcuni casi votare PD al Senato potrebbe essere anche il voto utile per la SA.
In pratica basta considerare che ogni regione ha più o meno lo stesso sistema di premio di maggioranza della Camera, ma tutto è su base regionale, anche gli sbarramenti. Gli sbarramenti però sono diversi e nei fatti più difficili da raggiungere. Per i singoli partiti lo sbarramento è l'8%.
Ora è chiaro che ci sono alcune regioni in cui i voti di PD+SA non raggiungerebbero mai il premio di maggioranza, ed è proprio in queste regioni il caso di votare SA per sfruttare il carattere proporzionale di assegnazione dei seggi e quindi dei senatori.
Ed è possibile anche il caso di altre regioni in cui comunque il PD vincerebbe il premio di maggioranza da solo, senza i voti di SA. Anche in questo caso, votare SA permetterebbe di ottenere senatori in proporzione ai voti ottenuti. Così SA si potrebbe assicurare un certo numero di senatori senza per questo favorire il PdL.
Ma ci sono due casi anomali per via di questa legge. Il primo è una regione in cui neanche nei più rosei sondaggi SA prenderebbe l'8% ma PD potrebbe vincere il premio di maggioranza con un po' di aiuto da parte di SA. In tali regioni, senza l'8%, SA comunque non avrebbe senatori, ed i voti sono automaticamente cestinati; ma un voto utile per SA in quella specifica regione può anche essere quello di votare PD, per far vincere al PD il premio di maggioranza e far valere al massimo i senatori SA presi nelle altre regioni.
Il secondo caso è quello in cui SA può raggiungere l'8%, ma il PD da solo non si assegnerebbe il premio di maggioranza. Questo è il caso analogo alla situazione della Camera dei Deputati. Anche qui il votare PD permetterebbe di evitare il premio di maggioranza alla PdL e massimizzare l'importanza dei senatori SA presi nei primi due tipi di regioni (non dimenticando che se il PdL ha la maggioranza alla Camera ma non al Senato, cercherà di accordasi con la Rosa Bianca o al limite con il PD in un contesto di larghe intese, ma mai con SA, che rimarrà un opposizione ineffettiva nelle riforme istituzionali a venire).

Forse questi sono esempi ultrasemplificati, ma il concetto resta lo stesso. I Senatori e i Deputati SA in un governo PdL non conterebbero niente, così come tutti i senatori dell'opposizione non hanno contato niente negli ultimi due anni, hanno praticamente sempre votato no (tranne alcuni sporadici casi) senza avere alcun peso.

Chi è che invece è stato importante nella formazione di governo? Tutti. Anche il singolo Senatore può essere l'ago della bilancia. Ma solo se si è dalla parte di governo.

Ricapitolando, la mia idea è che alla Camera il voto utile per il PD e per la SA è votare PD. Mentre al Senato il voto dipende dalla distribuzione dei voti all'interno della regione.
Il voto utile per il PD è chiaramente sempre votare PD.
Il voto utile per la SA è più complicato. Normalmente si vota SA al Senato (e sempre PD alla Camera). Ma nelle regioni dove è impossibile raggiungere l'8%, meglio votare PD; dove si riuscirebbe a fermare il PdL solo grazie ai voti di SA per il PD, meglio votare PD per andare al governo e massimizzare l'importanza dei Senatori ottenuti nelle altre regioni. Questo è un vero voto utile per SA.
E non importa il fatto che alla Camera la Sinistra Arcobaleno possa anche non venire rappresentata, perché il nostro caso di bicameralismo perfetto rende le due camere a tutti gli effetti uguali. Se si è necessari in una delle Camere, in sostanza è come se lo si fosse anche nell'altra. Non dimenticando anche che forse questo sarà l'ultima occasione per sfruttare un meccanismo del genere, quasi contraddittorio, perché con la successiva legge elettorale, probabilmente il Senato assumerà compiti diversi. E' veramente l'ultima occasione per SA, perché se PdL e PD faranno la legge elettorale insieme, i piccoli partiti e forse la Sinistra Italiana potrebbero veramente sparire.

Ancora, SA deve appoggiare il PD almeno alla Camera se vuole essere veramente rappresentata. E dovrebbe appoggiare il PD anche nelle regioni importanti per l'assegnazione dei premi di maggioranza. Tutto questo non per la lotta contro Berlusconi o il Popolo delle Libertà, ma per fare in modo che la Sinistra Arcobaleno sia presente nelle decisioni.
Il mio sogno sarebbe una dichiarazione pubblica di Bertinotti due giorni prima delle elezioni indicando questo metodo. Il mio sogno segreto invece e che la SA magari lo stia già facendo segretamente nei circoli, senza dichiararlo pubblicamente per non falsare i sondaggi e non allarmare il PdL, che reagirebbe.
Il Partito Democratico a sua volta, potrebbe ricambiare aiutando la Sinistra Arcobaleno a raggiungere l'8% nelle regioni già perse. Dove il PdL vincerebbe in ogni caso il premio di maggioranza.

In sostanza non sarebbe altro che un complesso accordo di desistenza, simile a quello già usato da Bertinotti nelle elezioni del '96, dove alcuni partiti decisero di non candidarsi in alcuni collegi per favorire la vittoria degli alleati nell'allora sistema elettorale a collegi uninominali.

Quindi io voterò Partito Democratico alla Camera. E deciderò chi votare al Senato a seconda della situazione della mia regione, il Lazio (che analizzerò in un altro post). Convinto che il mio voto sia veramente utile a tutte e tue le formazioni di centro-sinistra.

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